Rasta
giovedì 30 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
Buon Anno.
giovedì 23 dicembre 2010
sabato 4 dicembre 2010
Il Reggae-pop
Storia [modifica]
Nonostante la musica giamaicana si fosse spesso concentrata sulla situazione politica e sociale dell'isola, in origine il suo obiettivo era trascinare la gente nelle piste da ballo. Fu per questo che sorprendentemente ottenne un grande impatto nelle classifiche pop di tutto il mondo; Shaggy, Althea & Donna, Prince Buster, Maxi Priest, Chaka Demus & Pliers, Eddy Grant, furono tutti artisti che caratterizzarono le estati con i loro brani reggae influenzati dal pop[1].
Il reggae pop traeva le sue radici dal reggae, ma era caratterizzato da elementi commerciali, melodici e accattivanti, migliori produzioni, ed era rivolto ad un pubblico più vasto[2] rispetto ad altri sottogeneri.
Nonostante questo stile risultasse sostanzialmente una variante ben prodotta e commerciale, ricalcava comunque il caratteristico sound reggae. Anzi, già nei tardi anni 60 il reggae si ispirò a sonorità esterne, quando gli acuti produttori giamaicani trasmettevano nel Regno Unito tracce ritmiche o vocali arricchendole con alcuni strumenti a corda aggiuntivi, prima di pubblicarle sul mercato britannico.
Singoli orchestrati come "Love Of The Common People", "Young Gifted & Black" e "Pied Piper" risultarono grandi hit pop, aprendo la strada a classici dell'epoca early reggae come "Double Barrel" (Dave & Ansel Collins), "The Liquidator" (Harry J All Stars) e "The Return Of Django" (The Upsetters)[1]. Questo provò che la musica reggae aveva un grande potenziale di successo anche al di fuori del pubblico reggae, infatti sia gruppi britannici che giamaicani strizzavano l'occhio al mainstream internazionale. Ken Boothe ("Everything I Own"), Rupie Edwards ("Irie Feelings") e John Holt ("Help Me Make It Through The Night") confermarono questa situazione; purché si rimanesse fedeli alle radici del reggae, ci si poteva dedicare ad un pop sofisticato[1]. Tra altri esempi si possono citare brani come "Uptown Top Ranking" di Althea & Donna, "Silly Games" di Janet Kaye, "Pass the Dutchie" dei Musical Youth, o alcuni brani dei Culture Club[1].
A volte il reggae-pop era suonato anche da semplici band pop per cercare di diversificare il loro sound, ma il più delle volte era utilizzato da artisti reggae con la passione per il pop[2], o per ottenere maggiori consensi, anche esterni al movimento reggae. Durante gli anni settanta, diversi rocker come Eric Clapton e i Clash sperimentarono nuove sonorità includendo elementi reggae, e l'intero movimento 2 Tone ska dei primi anni ottanta era correlato con questo genere[2]. Ciò nonostante, non fu fino agli anni 80, quando artisti come UB40, Eddy Grant, e Maxi Priest conquistarono un posto nelle charts, che il reggae-pop venne affermato come parte dei generi di massa[2]. La scena reggae pop includeva gruppi britannici come UB40 che riproposero diversi brani contribuendo ad unire la cultura pop britannica con la musica giamaicana[1].
Il reggae-pop emerse inizialmente nella metà degli anni 80, e durò fino alla fine della decade, grazie agli artisti già menzionati che riuscirono a conquistare le classifiche[2]. Durante gli anni novanta inoltrati, il genere rimase vivo, ma non riuscì più a spopolare come nei fine anni 80 e primi 90[2]. L'emotività del reggae pop ebbe un seguito anche nella musica dancehall; Smiley Culture e Tippa Irie trascinarono la loro cultura sound system nelle pop chart con "Cockney Translation" e "Hello Darling", Shabba Ranks si riunì con Maxi Priest per registrare "Housecall" e Chaka Demus & Pliers erano regolarmente presenti nelle classifiche pop[1]. Il genere venne riproposto anche da Shaggy, uno degli più artisti noti della scena, mentre i No Doubt chiamarono in causa i noti dj dancehall Bounty Killer e Lady Saw per arricchire il loro sound con influenze giamaicane nel loro ultimo disco[1].
Alcuni artisti
Il Roots Reggae
La Musica
e' la notte la vera musica che sento: rane, grilli, i suoni della natura. La musica e' il canto della terra.
Bob Marley
giovedì 2 dicembre 2010
sabato 27 novembre 2010
venerdì 19 novembre 2010
Bob Marley in Italia 1980
mercoledì 10 novembre 2010
domenica 31 ottobre 2010
martedì 26 ottobre 2010
venerdì 8 ottobre 2010
lunedì 4 ottobre 2010
venerdì 1 ottobre 2010
Centri sociali
I centri politici
I centri sociali rappresentano inoltre un fenomeno di aggregazione politica extraistituzionale nato nell'alveo culturale della sinistra extraparlamentare. I primi centri sociali, nati come luogo di aggregazione di militanti politici, nascono alla fine degli anni '70sulla base dell'esperienza dei circoli del proletariato giovanile.
Il fenomeno è cresciuto lungo gli anni '80 e '90 tanto da divenire endemico su tutto il territorio nazionale ed identificativo del mondo della controcultura giovanile politicamente schierata. Prassi consuetudinaria dei centri sociali è quella della cosiddetta "riappropriazione (o liberazione) degli spazi", che consiste nell'occupazione (abusiva) di stabili spesso dismessi. In tempi più recenti gli enti locali hanno cominciato a legalizzare alcuni centri sociali occupati affidandoli agli occupanti stessi (oppure ad assegnare stabili ad associazioni senza dimora che ne fanno uso), in modo da responsabilizzarne i "gestori".
L'attivismo nato nell'area dei centri sociali di questo tipo si è conquistato nel tempo un certo peso sulla scena politica nazionale, tanto che la la locuzione "centri sociali" è entrata a far parte del linguaggio politico corrente, in quanto identificativa della militanza di estrema sinistra riconducibile a queste realtà. Durante gli anni duemila, sebbene centri sociali politicamente posizionati dal centrodestra all'estrema destra fino all'area fascista n 'esistano fin dagli anni ottanta, hanno cominciato ad acquisire peso politico anche i centri sociali di questa parte politica, grazie ad una maggiore capacità comunicativa ed all'abbassamento delle tensioni politiche proprie dei decenni precedenti.
Classificazione
Per quanto riguarda i centri sociali di sinistra si parla di Centri Sociali Autogestiti (CSA) oppure, nel caso di centri occupati, di Centri Sociali Occupati Autogestiti (CSOA). In alcuni casi è possibile trovare la denominazione Centro Popolare Occupato (CPO). A questi vanno aggiunti gli squat, i centri di ispirazione anarchica.
Per quanto riguarda invece i centri sociali di destra o di orientamento neofascista si parla genericamente di centri sociali di destra oppure, nel caso di quelli facenti parte del circuito relativo a CasaPound Italia, di Occupazioni Non Conformi (ONC) ed Occupazioni a Scopo Abitativo (OSA).
mercoledì 29 settembre 2010
Il roots reggae
lunedì 27 settembre 2010
martedì 21 settembre 2010
Dreadlocks.
domenica 19 settembre 2010
venerdì 10 settembre 2010
martedì 7 settembre 2010
Reggaeton
domenica 5 settembre 2010
venerdì 3 settembre 2010
giovedì 26 agosto 2010
mercoledì 25 agosto 2010
Noi....
martedì 24 agosto 2010
One Love Bob Marley.....testo.....
Bob marley - Natural Mystic
Bob Marley......Le origini ....
Robert Nesta Marley nacque nel villaggio di Rhoden Hall situato ai piedi della collina di Nine Miles, nella regione di St. Ann's Bay, nella Giamaica settentrionale, si presume il 6 febbraio 1945, anche se non si è pienamente sicuri. Suo padre, Norval Sinclair Marley, era un giamaicano bianco di discendenza inglese, nato nel 1895 da genitori originari del Sussex. Norval era un capitano della marina, oltre che un sovrintendente delle piantagioni, quando sposò Cedella Booker, all'epoca diciottenne giamaicana di colore.
La loro relazione provocò subito uno scandalo, la famiglia di Marley, scoperta l'unione tra Norval e Cedella, decise di allontanare e diseredare il figlio. In un primo momento Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Poi però prese la decisione di abbandonare Cedella, così nel 1944 lasciò la sposa e partì definitivamente per Kingston senza dare alla moglie il nuovo indirizzo, così Cedella sarebbe rimasta da sola senza sostentamento e incinta. I due si sarebbero rivisti solo una volta in occasione della nascita di Bob. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un infarto nel 1955, all'età di 60 anni.
Cedella nonostante tutto non colpevolizzò il marito, dichiarando:
« Resterà un buon uomo, costretto ad agire male dalla sua famiglia e dalle regole della società »
(Cedella Booker)
Bob, invece, conserverà sempre un senso di rifiuto verso il padre:
« Non ho avuto padre. Mai conosciuto... Mio padre era come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta »
(Bob Marley)
Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse:
« Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco. »
Agli inizi degli anni cinquanta Cedella decise di lasciare Rhoden Hall per andare in città: all'inizio il padre Omeriah si oppose con decisione ma successivamente prese atto della forte volontà della figlia di trasferirsi. Le suggerì soltanto, per il bene di suo figlio, di far terminare a Bob la scuola a Rhoden Hall[. Intanto la madre si trasferiva a Trenchtown
, un sobborgo di Kingston, la capitale della Giamaica, e Bob l'avrebbe raggiunta due anni dopo, all'età di 12 anni. Degrado e disperazione caratterizzavano quella parte della città, le condizioni di Trenchtown sarebbero state descritte da Bob in questo modo
« Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela »
(Bob Marley)
Capleton - That Day Will Come (Hardtimes Riddim)
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