Rasta

Rasta

giovedì 30 dicembre 2010

Mrs Music Mama Marjas

DABADUB SOUND SYSTEM | 3.32 | Official Video

Cosca dei Compari - Amsterdam - reggae italiano

AVGVSTA MASSIVE - Solo reggae

Notte Dread - Reggae National Tickets

REGGAE - WORKING VIBES - IN OGNI ANGOLO

the Wailers - One Love

Eddy Grant - Killer On The Rampage

EDDIE GRANT Do you feel my love '80

Like it since 1980...

martedì 28 dicembre 2010

Buon Anno.

Ho desiderato creare questa pagina per un vezzo personale,quest'estate.
Da sempre ascolto la musica reggae,che mi riempie di sensazioni positive.
ringrazio di cuore e auguro a tutti voi che mi seguite sulla pagina facebook, buon anno!

Gentleman - Celebration (Feat. Alborosie)

Alborosie & Nadine - Don't Lie

Morodo - Smooka

Morodo - Revelacion

King Size - Gandja

Ras boti - Ganja

Dub Incorporation - My Freestyle

sabato 4 dicembre 2010

Il Reggae-pop

Il Reggae-pop (o pop reggae[1]) è un sottogenere della musica reggae in chiave commerciale, emerso in particolare durante gli anni ottanta.
Storia [modifica]
Nonostante la musica giamaicana si fosse spesso concentrata sulla situazione politica e sociale dell'isola, in origine il suo obiettivo era trascinare la gente nelle piste da ballo. Fu per questo che sorprendentemente ottenne un grande impatto nelle classifiche pop di tutto il mondo; Shaggy, Althea & Donna, Prince Buster, Maxi Priest, Chaka Demus & Pliers, Eddy Grant, furono tutti artisti che caratterizzarono le estati con i loro brani reggae influenzati dal pop[1].
Il reggae pop traeva le sue radici dal reggae, ma era caratterizzato da elementi commerciali, melodici e accattivanti, migliori produzioni, ed era rivolto ad un pubblico più vasto[2] rispetto ad altri sottogeneri.
Nonostante questo stile risultasse sostanzialmente una variante ben prodotta e commerciale, ricalcava comunque il caratteristico sound reggae. Anzi, già nei tardi anni 60 il reggae si ispirò a sonorità esterne, quando gli acuti produttori giamaicani trasmettevano nel Regno Unito tracce ritmiche o vocali arricchendole con alcuni strumenti a corda aggiuntivi, prima di pubblicarle sul mercato britannico.
Singoli orchestrati come "Love Of The Common People", "Young Gifted & Black" e "Pied Piper" risultarono grandi hit pop, aprendo la strada a classici dell'epoca early reggae come "Double Barrel" (Dave & Ansel Collins), "The Liquidator" (Harry J All Stars) e "The Return Of Django" (The Upsetters)[1]. Questo provò che la musica reggae aveva un grande potenziale di successo anche al di fuori del pubblico reggae, infatti sia gruppi britannici che giamaicani strizzavano l'occhio al mainstream internazionale. Ken Boothe ("Everything I Own"), Rupie Edwards ("Irie Feelings") e John Holt ("Help Me Make It Through The Night") confermarono questa situazione; purché si rimanesse fedeli alle radici del reggae, ci si poteva dedicare ad un pop sofisticato[1]. Tra altri esempi si possono citare brani come "Uptown Top Ranking" di Althea & Donna, "Silly Games" di Janet Kaye, "Pass the Dutchie" dei Musical Youth, o alcuni brani dei Culture Club[1].
A volte il reggae-pop era suonato anche da semplici band pop per cercare di diversificare il loro sound, ma il più delle volte era utilizzato da artisti reggae con la passione per il pop[2], o per ottenere maggiori consensi, anche esterni al movimento reggae. Durante gli anni settanta, diversi rocker come Eric Clapton e i Clash sperimentarono nuove sonorità includendo elementi reggae, e l'intero movimento 2 Tone ska dei primi anni ottanta era correlato con questo genere[2]. Ciò nonostante, non fu fino agli anni 80, quando artisti come UB40, Eddy Grant, e Maxi Priest conquistarono un posto nelle charts, che il reggae-pop venne affermato come parte dei generi di massa[2]. La scena reggae pop includeva gruppi britannici come UB40 che riproposero diversi brani contribuendo ad unire la cultura pop britannica con la musica giamaicana[1].
Il reggae-pop emerse inizialmente nella metà degli anni 80, e durò fino alla fine della decade, grazie agli artisti già menzionati che riuscirono a conquistare le classifiche[2]. Durante gli anni novanta inoltrati, il genere rimase vivo, ma non riuscì più a spopolare come nei fine anni 80 e primi 90[2]. L'emotività del reggae pop ebbe un seguito anche nella musica dancehall; Smiley Culture e Tippa Irie trascinarono la loro cultura sound system nelle pop chart con "Cockney Translation" e "Hello Darling", Shabba Ranks si riunì con Maxi Priest per registrare "Housecall" e Chaka Demus & Pliers erano regolarmente presenti nelle classifiche pop[1]. Il genere venne riproposto anche da Shaggy, uno degli più artisti noti della scena, mentre i No Doubt chiamarono in causa i noti dj dancehall Bounty Killer e Lady Saw per arricchire il loro sound con influenze giamaicane nel loro ultimo disco[1].
Alcuni artisti

Il Roots Reggae

Il roots reggae è un sottogenere della musica Reggae caratterizzato da tematiche relative alla religione rastafari[1]. Esso è riconosciuto come una delle sue interpretazioni più classiche. Questa forma si sviluppò verso i primi anni settanta (1972), come seguito del Early reggae, questo sostenuto principalmente dal movimento Skinhead. Il Roots reggae è un tipo di musica spirituale, i quali testi trattano per la maggior parte tempi religiosi come l'elogio di Jah (Dio). I temi ricorrenti includono la povertà, la resistenza all'oppressione del governo[1], l'anticolonialismo, la consapevolezza nera, la condivisione, l'afro-centrismo e l'opposizione al capitalismo occidentale[2]. Il Roots reggae fu la prima forma di musica giamaicana ad ottenere un enorme successo commerciale internazionale grazie ad artisti come Bob Marley, Jimmy Cliff, Peter Tosh e Toots & the Maytals. Altri esponenti del Roots reggae degli anni settanta sono Bunny Wailer a seguito della sua dipartita dai the Wailers, Burning Spear, Israel Vibration, e negli anni novanta i Morgan Heritage e Luciano[2].

La Musica



e' la notte la vera musica che sento: rane, grilli, i suoni della natura. La musica e' il canto della terra.
Bob Marley

venerdì 19 novembre 2010

Mrs Music Mama Marjas

Bob Marley in Italia 1980

Monellino Rastaman....14 anni... al concerto di Bob...con i suoi amici rasta piu grandi....la fortuna di sfiorare la mano della leggenda sotto il palco non ha prezzo....ancora oggi...

venerdì 1 ottobre 2010

Centri sociali


Un centro sociale è sede di un gruppo, di un movimento o di una o più associazioni che propongono attività culturali, aggregative, ludiche o politiche, in cui si ritrovano privati cittadini anche solo con lo scopo di socializzare o semplicemente per passare il tempo in compagnia.

I centri politici
I centri sociali rappresentano inoltre un fenomeno di aggregazione politica extraistituzionale nato nell'alveo culturale della sinistra extraparlamentare. I primi centri sociali, nati come luogo di aggregazione di militanti politici, nascono alla fine degli anni '70sulla base dell'esperienza dei circoli del proletariato giovanile.
Il fenomeno è cresciuto lungo gli anni '80 e '90 tanto da divenire endemico su tutto il territorio nazionale ed identificativo del mondo della controcultura giovanile politicamente schierata. Prassi consuetudinaria dei centri sociali è quella della cosiddetta "riappropriazione (o liberazione) degli spazi", che consiste nell'occupazione (abusiva) di stabili spesso dismessi. In tempi più recenti gli enti locali hanno cominciato a legalizzare alcuni centri sociali occupati affidandoli agli occupanti stessi (oppure ad assegnare stabili ad associazioni senza dimora che ne fanno uso), in modo da responsabilizzarne i "gestori".
L'attivismo nato nell'area dei centri sociali di questo tipo si è conquistato nel tempo un certo peso sulla scena politica nazionale, tanto che la la locuzione "centri sociali" è entrata a far parte del linguaggio politico corrente, in quanto identificativa della militanza di estrema sinistra riconducibile a queste realtà. Durante gli anni duemila, sebbene centri sociali politicamente posizionati dal centrodestra all'estrema destra fino all'area fascista n 'esistano fin dagli anni ottanta, hanno cominciato ad acquisire peso politico anche i centri sociali di questa parte politica, grazie ad una maggiore capacità comunicativa ed all'abbassamento delle tensioni politiche proprie dei decenni precedenti.
Classificazione
Per quanto riguarda i centri sociali di sinistra si parla di Centri Sociali Autogestiti (CSA) oppure, nel caso di centri occupati, di Centri Sociali Occupati Autogestiti (CSOA). In alcuni casi è possibile trovare la denominazione Centro Popolare Occupato (CPO). A questi vanno aggiunti gli squat, i centri di ispirazione anarchica.
Per quanto riguarda invece i centri sociali di destra o di orientamento neofascista si parla genericamente di centri sociali di destra oppure, nel caso di quelli facenti parte del circuito relativo a CasaPound Italia, di Occupazioni Non Conformi (ONC) ed Occupazioni a Scopo Abitativo (OSA).

Capleton - Fire

mercoledì 29 settembre 2010

Il roots reggae


Il roots reggae è il sottogenere della musica reggae caratterizzato da tematiche relative alla religione rastafari. Esso è riconosciuto come una delle sue interpretazioni più classiche. Questa forma si sviluppò verso i primi anni settanta(1972), come seguito del early reggae, questo sostenuto principalmente dal movimento skinhead. Questo è un tipo di musica spirituale, i quali testi trattano per la maggior parte l'elogio di Jah (Dio). I temi ricorrenti includono la povertà e la resistenza all'oppressione del governo. Il roots reggae fu la prima forma di musica giamaicana ad ottenere un enorme successo commerciale internazionale tramite artisti come Bob Marley, Jimmy Cliff, Peter Tosh e Toots & the Maytals.

Anthony B - World a Reggae Music

Johnny Nash There are More Questions and Guava Jelly

PABLO MOSES - I AM A RASTAMAN

martedì 21 settembre 2010

Dreadlocks.


Esistono vari metodi per fare i dreadlocks. quello tradizionale consiste nell'abbandonare il pettine e vedere che succede. il metodo più comune e usato (soprattutto dai bianchi, i cui capelli fanno fatica ad aggrovigliarsi bene da soli come quelli crespi dei neri) è l'uncinetto. c'è anche chi li fa utilizzando colle o cere, ma non fidarti: i dread non vengono perfetti come quelli all'uncinetto e ti rovinano i capelli!e quella di non lavarsi i capelli è solo una stupida leggenda metropolitana!! per toglierli comunque ti tocca tagliarli.se vuoi farlo con l'uncinetto, ti conviene andare da qualcuno che abbia un po' di esperienza, se no puoi provare un altro metodo; cioè quello della pallina. questo metodo è ottimo se non conosci nessuno capace di farti i dread all'uncinetto, e ne vuoi solo uno o due. prendi una pallina di legno con un buco (o una perlina, o qualunque cosa simile va benissimo) e infilatela in una ciocca di capelli, il più possibile vicino alla base (non deve comunque scivolare). pian piano, i capelli al di sopra della pallina cominceranno ad annodarsi, e man mano, fai scendere un po' la pallina; tempo 2-3 mesi (dipende dalla lunghezza del capello e se è riccio o liscio) il tuo dread sarà bello e pronto!! per velocizzare il tutto, se vuoi dopo la doccia puoi passarci del sapone di marsiglia (ma attento a non lasciarne troppo, o ti verranno degli orridi grumi bianchi tra i capelli!). vedrai che bei dread compatti e profumati ti verranno!!

Capleton - Jah Is My Everything

martedì 7 settembre 2010

Ustmamo' Rollamuffin

Reggaeton


Il Reggaeton è un genere musicale diventato popolare tra i giovani latino-americani all'inizio degli anni 1990 e diffusosi tra il pubblico del Nord America, dell'Europa, dell'Asia e dell'Australia durante i primi anni del XXI secolo.ll Reggaeton miscela musica giamaicana con influenze del reggae e del dancehall, con ritmi dell'America Latina come la bomba e la plena, ed a sonorità tipiche della musica hip hop. La musica è combinata inoltre con il rapping generalmente in lingua spagnola. Il Reggaeton ha avuto il merito di dare ai giovani ispano-americani, a partire da Porto Rico e Panama, un genere musicale da considerare proprio a tutti gli effetti. Le influenze di questo genere si sono diffuse alle più ampie comunità latino-americane degli Stati Uniti così come al pubblico del Centro e Sud America.Sebbene questo genere subisca le influenze di generi come l'hip hop e la dancehall giamaicana, sarebbe sbagliato definire il reggaeton come la versione "latina" di questi generi; il reggaeton ha un suo specifico beat ed un suo peculiare ritmo, considerando che il Latin rap è semplicemente hip hop registrato da artisti con discendenze latinoamericane. Il ritmo tipico del reggaeton viene individuato con il termine "Dem Bow", derivato dal titolo di una canzone dancehall giamaicana che rese popolare questo tipo di ritmo nei primi anni '90Le origini del reggaeton rappresentano un ibrido di diversi differenti generi musicali ed influenze derivate da vari paesi caraibici, latino-americani, e dagli Stati Uniti. Il reggaetono tuttavia è fortemente associato al paese di Puerto Rico, poiché questo è il paese da dove proviene lo stile musicale maggiormente diffuso e famoso, nonché il paese di provenienza dei maggiori esponenti del genere.I testi del reggaeton tendono ad avere influenze più forti nell'hip hop che nella dancehall. Come l'hip hop, il reggaeton è stato causa di una certa polemica, anche se in maniera minore, per via di alcune liriche esplicite e dello svilimento della figura femminile; i sostenitori del genere ritengono questo fenomeno alquanto marginale, ribattendo che la maggior parte delle liriche reggaeton non fanno riferimento a contenuti espliciti, violenza e misoginia. Ulteriore polemica è causata dal perreo, un ballo con i tratti sessuali espliciti, associato con musica del reggaeton.Reggaeton cubanoL’origine del reggae cubano è segnata da diversi gruppi di Cuba a partire dal 1999. Lo stile venne ripreso dall’America Latina, in particolare da Porto Rico. La prima band nota per il nuovo stile musicale si chiamava SBS, molto amata tra i giovani cubani perché mostrava un nuovo stile originale, un rap con influenze portoricane mischiato alla musica cubana. Successivamente si costituirono altri gruppi famosi in tutto il Paese, come Candiman che con uno stile assolutamente originale riuscì ad entrare nelle Top Ten. La musica di Candiman aveva un’influenza giamaicana, vista la sua provenienza dalla zona orientale di Cuba (Santiago de Cuba). Dopo il 2000 molti gruppi come EL MEDICO, TEGNO CARIBE, TRIANGOLO OSCURO, MÁXIMA ALERTA, PANDALLA X, Concepto, BABY LORE und EL INSURRECTO, GENTE DE ZONA, EDDY K riuscirono. Molti di loro hanno acquistato fama mondiale. Questi gruppi mischiano il reggae con la musica delle loro radici cubane, dando vita al tipico sound del reggae cubano. I testi del reggae dell’America Latina sono caratterizzati da parole di discriminazione e disprezzo, elemento abbastanza comune anche nell’Hip Hop. La maggior parte delle band cubane non riprende invece questo stile, interpretando piuttosto nelle loro canzoni temi come la gioia di vivere cubana, l’amore, il ballo e la festa. Questo è anche ciò che il suo pubblico ama e che nei carnevali, nei party e nelle discoteche accompagna la voglia di far festa. Igruppi cubani creano continuamente nuova musica e lavorano incessantemente per avere il riconoscimento tra il pubblico internazionale. Inoltre si costituiscono sempre più gruppi regge, di alta qualità musicale, nonostante tutte le difficoltà per il consenso in questo Paese. L’ambiente di questa musica difende il genere con sacrificio e amore per proclamare che, sì, c’è un buon reggaeton cubano!Oggi il reggaeton è il ritmo latino piu amato e al tempo stesso disprezzato nel mondo..Voi che ne pensate??

1-Pablo Moses - I Love I Bring

Dennis Brown - How Can I Leave You

Pluto Shervington - Your Honour (Classic)

African Head Charge - Off The Beaten Track

Third World - Satta Massagana (Give Thanks)

mercoledì 25 agosto 2010

Africa Unite- Notti

Africa Unite - Stile

RASTA SOUL AFRICA UNITE

The Clash - This Is Radio Clash - New York 1981 (06)

The Clash w/Mikey Dread 'THE CROOKED BEAT'

Bob Marley-No woman no cry

Bob Marley - Buffalo soldier

Black Uhuru - Happiness

Noi....


Andiamo capiti!!! Finalmente la cassazione ci ha dato ragione! Noi rastafariani andiamo capiti!!! E che cazzo!!! Noi rasta usiamo la marijuana per seguire i precetti della nostra religione di origine ebraica….mica cazzi!Noi rasta possiamo detenere molta marijuana e fumarne anche dieci grammi al giorno senza essere perseguibili dalla legge italiana..voi poveri stronzi nò…tiè! Pappappero…pappappà...D’altronde fumare serve per la nostra preghiera…voi il rosario…noi un bel cannone!!! Aripappappero…aripappaà! E pure aritiè!Noi rasta utilizziamo la marijuana nel ricordo e nella credenza che l’erba sacra sia cresciuta nel giardino di re salomone! E cazzo ci crediamo fermamente in questo!!! Sì noi crediamo. Noi abbiamo fede. Fumiamo certi cannoni da paura solo per seguire i precetti…solo che li seguiamo ma ‘na volta fumati mica jela famo più a raggiungerli…e li lasciamo andare…tanto semo rasta…’n c’avemo ‘n cazzo da fà! Scommetto che adesso anche dentro voi, improvvisamente, sentite di credere! Sentite di avere fede! Anche voi adesso avete desiderio di diventare rastafariani…di seguire i precetti…di rollare ‘na canna…scommetto che vi starete chiedendo come fare per diventarlo.Beh…non è affatto facile sapete…la pratica per diventarlo è lunga e laboriosa e necessita di tanta tanta tanta volontà, pazienza e dedizione. Prima di cominciare vi dico subito che la cosa più difficile per tutti è stata farsi accettare dai genitori…quando vi riconoscono ovviamente.Queste che vado ad elencare molto sommariamente sono le cose da fare per diventare un buon rastafariano di livello iniziale (difficoltà medio-alta).Innanzitutto non dovete avere un cazzo da fare tutto il giorno. Meglio e più favorevole alla causa se per indole siete pigri e apatici. Infatti è questa vostra indolenza che (se vi dice bene) porterà con il tempo i suoi frutti.Vi accorgerete infatti che sbattendovi da una poltrona all’altra senza fare una minchia giorno dopo giorno i vostri capelli cominceranno prima a puzzare da fare schifo ai porci, poi raggomitolandosi, uniti dallo sporco, formeranno delle treccine molto simili alla stoppa usata dagli idraulici. Fate attenzione futuri amici rasta perché questo è il primo passaggio fondamentale. Dovrete resistere alla pressione dei vostri genitori che sicuramente tenteranno in tutti i modi di convincervi a lavarli. Non lo fate! Dovete resistete! Vedrete che dopo un po’ i vostri capelli saranno uniti…per sempre inestricabili! Insomma…somiglierete al Gullit del Milan di sacchi…ma solo i capelli avranno quella lunghezza…solo i capelli…purtroppo… Purtroppo a tutt’oggi ancora non siamo riusciti a risolvere il problema dei calvi! Abbiamo dovuto respingere numerose domande. È per questo che non sé mai visto in giro un rasta calvo! Vabbè…nessuna religione è perfetta. Una volta risolto il problema iniziale dei capelli dovremo cominciare a pensare a un’abbigliamento consono al vostro nuovo status.Io di solito consiglio indumenti larghi color marrone o nero perché assorbono meglio lo sporco …non dimenticate neorasta che dovrete passare la maggior parte del vostro tempo per terra, nei giardini, sui gradini dei portoni.Per le scarpe vanno bene i sandali che fanno sentire tanto il piede libero.Sopra una bella camiciola di qualsiasi tipo e colore.Per abbellire il tutto mettete un pò di collane etniche e state a posto così. A questo punto potete andare in giro per il mondo a portare la nostra fede. Vedrete che sarà tutto più bello…più facile…non dovrete più preoccuparvi dei controlli…siete finalmente rasta!A proposito immagino che molti di voi si staranno chiedendo…ma come faranno questi sempre per prati a non emanare cattivi odori? Come facciamo? Ma secondo voi cò tutti li cannoni che rollamo dalla mattina alla sera se po’ senti la nostra de puzza???Adesso vado…sento forte in me il bisogno di onorare re salomone e il suo giardino dove è cresciuta l’erba! Fortuna che non era ortica!!!Pace e ammore

Black Uhuru - World Is Africa

Babaman - Principessa

FRANZISKA - THE HERB - LIVE VIDEO

Capleton-Ton load

martedì 24 agosto 2010

One Love Bob Marley.....testo.....


One Love! One Heart!Let's get together and feel all right.Hear the children cryin' (One Love!);Hear the children cryin' (One Heart!),Sayin': give thanks and praise to the Lord and I will feel all right;Sayin': let's get together and feel all right. Wo wo-wo wo-wo!Let them all pass all their dirty remarks (One Love!);There is one question I'd really love to ask (One Heart!):Is there a place for the hopeless sinner,Who has hurt all mankind just to save his own beliefs?One Love! What about the one heart? One Heart!What about - ? Let's get together and feel all rightAs it was in the beginning (One Love!);So shall it be in the end (One Heart!),All right!Give thanks and praise to the Lord and I will feel all right;Let's get together and feel all right.One more thing!Let's get together to fight this Holy Armagiddyon (One Love!),So when the Man comes there will be no, no doom (One Song!).Have pity on those whose chances grows t'inner;There ain't no hiding place from the Father of Creation.Sayin': One Love! What about the One Heart? (One Heart!)What about the - ? Let's get together and feel all right.I'm pleadin' to mankind! (One Love!);Oh, Lord! (One Heart) Wo-ooh!

Aretha Franklin - Respect (1990)

Bob marley - Natural Mystic

Bob Marley......Le origini ....
Robert Nesta Marley nacque nel villaggio di Rhoden Hall situato ai piedi della collina di Nine Miles, nella regione di St. Ann's Bay, nella Giamaica settentrionale, si presume il 6 febbraio 1945, anche se non si è pienamente sicuri. Suo padre, Norval Sinclair Marley, era un giamaicano bianco di discendenza inglese, nato nel 1895 da genitori originari del Sussex. Norval era un capitano della marina, oltre che un sovrintendente delle piantagioni, quando sposò Cedella Booker, all'epoca diciottenne giamaicana di colore.
La loro relazione provocò subito uno scandalo, la famiglia di Marley, scoperta l'unione tra Norval e Cedella, decise di allontanare e diseredare il figlio. In un primo momento Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Poi però prese la decisione di abbandonare Cedella, così nel 1944 lasciò la sposa e partì definitivamente per Kingston senza dare alla moglie il nuovo indirizzo, così Cedella sarebbe rimasta da sola senza sostentamento e incinta. I due si sarebbero rivisti solo una volta in occasione della nascita di Bob. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un infarto nel 1955, all'età di 60 anni.
Cedella nonostante tutto non colpevolizzò il marito, dichiarando:
« Resterà un buon uomo, costretto ad agire male dalla sua famiglia e dalle regole della società »
(Cedella Booker)
Bob, invece, conserverà sempre un senso di rifiuto verso il padre:
« Non ho avuto padre. Mai conosciuto... Mio padre era come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta »
(Bob Marley)
Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse:
« Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco. »
Agli inizi degli anni cinquanta Cedella decise di lasciare Rhoden Hall per andare in città: all'inizio il padre Omeriah si oppose con decisione ma successivamente prese atto della forte volontà della figlia di trasferirsi. Le suggerì soltanto, per il bene di suo figlio, di far terminare a Bob la scuola a Rhoden Hall[. Intanto la madre si trasferiva a Trenchtown

, un sobborgo di Kingston, la capitale della Giamaica, e Bob l'avrebbe raggiunta due anni dopo, all'età di 12 anni. Degrado e disperazione caratterizzavano quella parte della città, le condizioni di Trenchtown sarebbero state descritte da Bob in questo modo
« Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela »
(Bob Marley)

Capleton - That Day Will Come (Hardtimes Riddim)

Capleton..Clifton George Bailey III meglio conosciuto con gli pseudonimi di Capleton, The King of Fire o Il Profeta è un Cantante giamaicano

Bassi Maestro & Babaman - Cosa Farei Per Te con testo



Like it....:D

in my dream.....:D

Post più popolari